Saturday, July 14, 2007

tcsh loop with variable names

tcsh script to rename files modifying the name

> foreach X ( *03.root )
foreach? set newname=`echo $X | sed s/iteration03/iteration04/`
foreach? mv $X $newname ;
foreach? end

Also, using variables with sed :
> foreach X (E002 E004 E005 E009 E020 E030 E050 E100)
or

> foreach X ( `ls /data1/gerbaudo/1_5_2/mc-pi-hepmc-ca* | cut -d "_" -f 4` )
foreach? sed "s/E000/$X/g" templateE000.cfg > $X.cfg ;
foreach? end

Saturday, July 07, 2007

Particle physics: a very short introduction

I've read this book by Frank Close (Oxford U.), so I am jotting down few impressions about it.
This is its structure, with my opinion/excerpt inlined:
  1. Journey to the centre of the universe. Historical-like introduction describing atoms, nuclei, fundamental particles and forces.
  2. How big and small are big and small. Setting the scales; something interesting to think about:
    • scale-jumps at the cosmic level are 1/10^2, at the micro-level are 1/10^4 (much emptier scale).
    • energies/temperatures: room temperature = 0.025eV or 1eV = 10^4K
  3. How we learn what things are made of, and what we found. Energy and waves, Planck, elastic collisions.
  4. The heart of the matter. Everydays life building blocks: u, d, e + nu. Interesting number: the production rate for neutrinos in the sun is 10^38 (something huge, like the relative size of the universe to a single atom).
  5. Accelerators: cosmic and manmade. History and basic principles of accelerators. Interesting thing to know: Lawrence's original cyclotron was only 13cm diameter.
  6. Detectors: cameras and time machines. Geiger, scintillator, cloud chamber, emulsions, bubble chamber, spark chamber, more advanced stuff.
  7. The forces of nature. 4 Forces with few examples (beta decay).
  8. Exotic matter (and antimatter). From strange-ness to top-ness: who ordered that? and then the antimatter puzzle.
  9. Where has the matter come from? "We exist because of a series of fortunate accidents: the fact that the Sun burns just at the right rate (linked to the mass of the W boson) [...], the fact that neutrons are slightly heavier than protons [...].
  10. Questions for the 21st century. Dark matter question, SUSY, mass-Higgs, QGP, CP, gravity as effect of extra-dimensions.
I found this book interesting, at the right level for an introduction to a reader who is interested and has a minimum of basics knowledge and intuition.

Le donne nella narrativa di Beppe Fenoglio

Ho letto questo libro (Edizioni Angolo Manzoni, a cura di P.Gramaglia, L.Ugona, M.Ugona), che in sostanza raccoglie gli atti di un convegno su questo tema svoltosi a Moncalieri nel 2003. La prima parte de libro mi ha veramente deluso (quasi al punto di smettere di leggerlo): noiose introduzioni e presentazioni.
Il primo intervento è di Marisa Fenoglio (sorella di Beppe) che è quasi aria fritta in cui parla: della relazione (tormentata) tra l'autore e sua madre (la madre ha sostanzialmente dato ai figli/e l'opportunità di studiare, ma poi quando lo scrittore si è messo all'opera lei non lo capiva un granchè...); del fatto che anche la sorella è una scrittice, e che vive in Germania (continui e noiosi intercalare in tedesco e riferimenti al suo -- di lei -- libro, quasi a tirarsela); un accenno ad un paio di personaggi femminili nei romanzi/racconti di B.Fenoglio, ma vago e ristretto a vicende di vita partigiana (Il partigiano Johnny, Una questione privata, Primavera di bellezza).
Il secondo intervento è di Anna Mauceri con titolo "La donna fra realtà e mito"; la ricercatrice parla di come negli scritti di Beppe Fenoglio vi sia una rappresenzatione delle donne che è (una continua tensione) in bilico tra realismo ed idealizzazione. Anche lei però si limita a personaggi da vicende partigiane (Partigiano Johnny, Una questione privata).
Il terzo (ed ultimo) intervento è di Elisabetta Soletti: "Le figure femminili ne Il partigiano Johnny". Questa sostiene che "la figura femminile [...] come personaggio a tutto tondo [...] è inconciliabile con la vita partigiana"; quindi va avanti dicendo che nel PJ ci sono poche figure femminili, e "sono figure di maniera, appena abbozzate, con pochi tratti". E poi: "le donne, nell'epica fenogliana, sono figure dell'origine e della persistenza, custodi e testimoni dell'essere e dell'esistere nella durata e nella continuità", sopratutto nel senso dolente, religioso e di atti semplici, quotidiani. Unica eccezione la vecchia padrona della cascina della Langa.
Seguono dibattito e conclusione. E qua è dove quasi ho smesso: a parte il fatto che i primi interventi sono noiosi e fastidiosi, i successivi sono tutti limitati a vicende partigiane dove, secondo me, non c'è granchè da dire sui personaggi femminili (in questo senso ha ragione E.Soletti). IMHO penso che il convegno sia stato organizzato male, non dando spazio ai racconti di vita contadina, in cui i si può veramente sentire una importanza dei personaggi femminili e della rappresentazione che ne fa B.Fenoglio. Per fortuna penso che anche gli stessi organizzatori se ne siano accorti, e così c'è una sostanziosa appendice in cui si tratta il secondo aspetto. Anche qua tre interventi.
Il primo è di Lanfranco Ugona ("I tre racconti ambientati a Murazzano"); le storie in questione sono: La sposa bambina, L'addio e L'esattore. In questi racconti i personaggi femminili sono completi, l'autore ne descrive caratteri fisici e psicologici, con la sua solita schiettezza ed il suo sguardo lineare. Sono anche sempre le vittime di un mondo in cui loro subiscono sempre le scelte, raramente e timidamente tentano di opporsi, ma in questa desolazione e violenza sanno tenere una dignità encomiabile. Partendo da questi spunti mi verrebbe da dire che, insieme con le figure degli oppressi -- come il protagonista de La Malora -- questi personaggi hanno sempre una speranza di migliorare la situazione in cui sono (perlomeno fino a quando le loro speranze non vengono stroncate da scelte altrui o dal fato).
Secondo intervento da parte di Ugo Cerrato ("Elogio della donna in Beppe Fenoglio"): lui è stato un amico dello scrittore, e così inizia a derscrivere alcuni personaggi reali che hanno ispirato i racconti (la madre, etc.). Poi parla dei racconti e di come le donne svolgano sempre una funzione salvatrice in essi; le donne spesso fanno da mitigatrici alle tristezze e disperazioni che travolgono questa triste realtà e causano pazzie/reazioni primodiali in alcuni dei personaggi maschili.
Il terzo ed ultimo intervento è di Paola Gramaglia ("La compassione: immagini di donne ne La malora"). Questa ricorda come le donne siano sfruttate fino all'esaurimento in nella maledizione di quel mondo contadino, e nonostante ciò sappiano accetare la loro situazione. "La sofferenza è ancora più amara per le creature femminili, perchè non sono mai protagoniste: il loro destino è il matrimonio non scelto, ma accettato fatalisticamente. Questa disperata condizione viene tuttavia affrontata con determinazione ed, in rari casi (e.g. padrona della cascina), con consapevolezza del proprio ruolo. (questa andrebbe discussa meglio)
In conclusione: il libro è stato deludente, ma l'appendice ha rivalutato il tutto.

Friday, July 06, 2007

kubuntu systemsettings window

The "system settings" window on kubuntu is too big (doesn't fit on my screen 1024x768); this unpleasant feature (bug?) has been there since quite a long time.
Now I found a trick: rather than running "system settings" run "kcontrol": the same menus are available, but there's no problem with the window size.

H2 network

The wireless network in H2 doesn't support DHCP, so each user
has to pick his/her IP from a list and use it. For some reason the kubuntu
managment of the network via "control panel" doesn't work when I set
the "manual IP". What does work is WiFiRadar: click on the network
you're using (CERN), edit, change the IP to 137.138.203.112 and leave
everything else as is. Then disconnect-connect.